Pubblicato sulla rivista della FITETREC - Ante Lazio
Da tempo progettavo di partire dal Gricciano Ranch di Cerveteri e percorrere le vecchie vie che portano verso i sacri luoghi degli etruschi Ceretani. Così, armati di sega, machete e tanta buona volontà, iniziamo a riaprire il percorso indicatomi dai racconti e dalle storie di vecchi contadini del luogo, a ridosso della macchia mediterranea che si affaccia sui monti Ceriti, nel cuore della Necropoli Etrusca della Banditaccia.
Con fatica e tanta buona volontà, ci si è presentata una meravigliosa strada antica, che evidenzia un paesaggio ancora in gran parte intatto, quasi selvaggio, con panorami di grande bellezza che portano fino al “Braccio di Mare “, alle cascate dell'arenile, alle vecchie ferriere romane in un contesto naturale ancora intatto. L'andamento scosceso del suolo non ha, quindi, permesso di sfruttare la zona dal punto di vista agricolo, se non in piccoli appezzamenti che costeggiano il sentiero, cosicché il bosco la fa ancora da padrone. Per questo motivo, dopo le nevicate del mese di Febbraio, abbiamo rimosso tronchi caduti, oltre a costruire percorsi alternativi attorno ad enormi massi di Tufo che ostruivano la strada e portato via quantità industriali di immondizie abbandonate da incivili villeggianti. Così, il giorno di pasquetta abbiamo percorso a cavallo questo straordinario itinerario che ci ha permesso di godere della natura incontaminata. A mano a mano che discendiamo la valle, incontriamo il primo guado del Fosso Vaccina, un piccolo fiume che prende origine dai monti Sabatini situati intorno al lago di Bracciano, e sfocia, dopo aver costeggiato il pianoro di Cerveteri, nel mar Tirreno nel centro di Ladispoli. Seguendo l'antico sentiero, che molto probabilmente servì la Via Cornelia ( oggi scomparsa ), che collegava Roma con Tarquinia attraverso i Monti della Tolfa, notiamo il fiume che si carica sempre più di portata; inizialmente il lento scrosciare delle sue acque, divenuto ormai romboante, lascia presagire l’aspetto esaltante delle innumerevoli cascate del Braccio di Mare, tappa di ristoro del nostro viaggio. Ma poco prima discendere il sentiero che porta ai piedi della cascata principale, imbocchiamo un viottolo sulla destra che ci porta direttamente su un bel ponte romano diruto privo di storia.
Continuando in avanti per oltre un Km, si arriva a Braccio di Mare. Questa è una breve ma straripante cascata, che ha tracciato un solco profondo nella roccia di porfido. Le acque corrono per un breve tratto, contorto, di dieci o forse quindici metri, prima di scaricarsi nel lago sottostante, esteso per mezzo ettaro circa, ove i Ceretani, etruschi e quelli che sono loro succeduti, amavano andarci a nuotare dentro
E in questo posto meraviglioso, dopo aver tolto le selle, abbeverato e custodito i nostri cavalli, ci siamo fermati per il pranzo, in un silenzio surreale onorato da alcuni esemplari di germano reale, che incuranti della nostra presenza continuano a muoversi lentamente entro le torbide ed inquiete acque, alla ricerca di cibo. Mi raccontavano i vecchi del paese che una volta, in questo “ paradiso terrestre “, circolavano migratori a centinaia. Niente è stato risparmiato dai cacciatori i quali non sono stati fermati neppure dai cartelli prescrittivi. E tornando verso il ranch, dopo un ottimo pranzo ed un meritato risposo, si torna indietro accompagnati dal secolare scorrere del Fosso Vaccino costeggiando la vecchia città di Cerveterie la sua straordinaria Necropoli Etrusca
E' l' imbrunire quando torniamo al nostro punto di partenza; un po' stanchi forse, per chi non è abituato a stare in sella tanto tempo, ma sicuramente ho scorto, negli sguardi degli amici che hanno partecipato, quel sentimento di felicità nell'aver vissuto una giornata dal sapore “ Etrusco “ che ancora oggi, grazie al sacrificio e dalla costanza di chi continua a mantenere intatto questo territorio, si continua a vivere, nella consapevolezza che GliEtruschi... stanno a guardare